sabato 18 ottobre 2008

TÈ VERDE: nuovi benefici da un rimedio antico?

Secoli sono trascorsi dal giorno in cui, narra la leggenda, l’imperatore cinese SHEN NUNG, studioso di erboristeria e salutista (beveva soltanto acqua bollita) scoprì casualmente le proprietà benefiche del tè. Sedeva infatti sotto un albero di tè selvatico, quando alcune foglie caddero nell’acqua che stava facendo bollire: assaggiato l’infuso lo trovò delizioso al palato, rinfrescante e rivitalizzante. Il tè fu scoperto. In base al tipo di lavorazione che subiscono le foglie dopo la raccolta si distinguono: tè bianco, tè verde, tè nero, tè oolong e tè pu-erh. Tale suddivisione è stabilita dal grado di fermentazione, o meglio ossidazione, delle foglie durante la lavorazione. Il range va dal 5% dei tè bianchi al 10% dei tè verdi, al 80-90% dei tè neri, con gli oolong (tè semifermentati) che si posizionano nel mezzo e i pu-erh (tè postfermentati) all’apice. Il tè verde è stato raccomandato come rimedio da oltre 4000 anni dalla medicina cinese per la sua capacità di prevenire e curare una grande quantità di malanni (dal mal di testa, ai disturbi della digestione, dall’immunodepressione alla disintossicazione dell’organismo, dal potenziamento dell’energia fisica al prolungamento della vita). Da tempo ormai il tè verde suscita grande attenzione sia nella comunità scientifica che in quella dei consumatori per i riconosciuti effetti benefici in una grande varietà di disturbi che vanno dalle malattie cardiovascolari e neurodegenerative , alla carie dentaria, alla calcolosi renale; dalla perdita di peso corporeo al cancro. Una vasta campagna pubblicitaria ha espanso il consumo di tè verde ed accresciuta la curiosità e l’interesse scientifico nel definire le sostanze contenute in questa bevanda ed i meccanismi responsabili dei suoi effetti benefici. Tali effetti sono sostanzialmente da attribuire al contenuto in catechine, composti polifenolici dotati di potente azione antiossidante. Nel tè verde sono presenti almeno sei catechine. La più abbondante è la epigallocatechina-3-gallato (EGCG) : una tazza di tè verde ne contiene da 100 a 200 mg. L’azione antiossidante si realizza per contrasto dei radicali liberi che vengono naturalmente prodotti dal nostro organismo anche in conseguenza dell’esposizione a sorgenti ambientali quali l’inquinamento e il fumo di sigaretta. I danni causati dai radicali liberi (danneggiamento delle membrane lipidiche e del DNA cellulari) possono promuovere lo sviluppo delle malattie cardiovascolari, neurodegerative e neoplastiche. Gli antiossidanti presenti nel tè verde disattivano e distruggono i radicali liberi prevenendo il danno cellulare. Studi epidemiologici nell’uomo ed evidenze sperimentali nei modelli animali hanno messo in evidenza una serie di proprietà del tè verde: a) Effetto chemiopreventivo in una serie di tumori solidi (della pelle, seno, polmone e prostata). I meccanismi proposti per spiegare l’azione chemiopreventiva comprendono: attività antiossidante e di soppressione dei radicali liberi; inibizione dei marcatori biochimici di iniziazione e promozione della trasformazione tumorale; promozione dell’apoptosi o morte cellulare programmata; effetto di detossificazione enzimatica; protezione contro agenti mutageni e genotossici; cattura dei metaboliti attivi della cancerogenesi. b) Effetto protettivo delle malattie cardiovascolari (diminuita incidenza di arresti cardiaci, infarto del miocardio, angina, scompenso cardiaco e ictus cerebrale). I meccanismi proposti a sostegno dell’azione protettiva legata all’assunzione di tè verde sono sostanzialmente: prevenzione della ossidazione delle lipoproteine plasmatiche a bassa densità (PDL); correzione del danno epiteliale arterioso in soggetti con scompenso cardiaco; diminuita tendenza alla stenosi delle arterie nell’individuo adulto. c) Effetto protettivo sull’invecchiamento e sulla comparsa di malattie neurodegenerative. Secondo la teoria della correlazione fra incremento di radicali nell’organismo ed invecchiamento (l’aumento dei radicali liberi e dello stress ossidativo sono alla base dei mutamenti del fenotipo che provocano il deterioramento funzionale e la neurodegenerazione legati alla vecchiaia) l’assunzione regolare di tè verde esplica azione protettiva e preventiva di tali patologie. Studi sperimentali nell’animale ed evidenze epidemiologiche nell’uomo hanno mostrato l’azione benefica del tè verde in soggetti affetti da morbo di Parkinson o colpiti da ictus cerebrale. d) Altri effetti degni di menzione sono quelli nella prevenzione della carie dentaria (studi epidemiologici condotti su 6000 ragazzi delle scuole secondarie in Inghilterra) e della formazione di calcoli urinari (studio comprendente più di 81.000 donne di età compresa fra 40 e 65 anni). Nella pratica quotidiana, per coloro che intendono usufruire del vantaggi del consumo di tè verde resta da stabilire la quantità ottimale da consumare ogni giorno. La difficoltà nel dare una risposta definitiva al quesito sta nella concentrazione di catechine in grado di garantire l’effetto preventivo/protettivo. Infatti, le quantità efficaci documentate nei modelli sperimentali sono difficilmente raggiungibili nell’uomo a causa della bassa biodisponibiltà delle catechine introdotte bevendo tè verde. In Oriente l’abitudine di consumare tre tazze di tè al giorno fornisce dai 240 ai 320 mg di polifenoli, quantità ritenuta scarsa per un effetto antiossidante ottimale. E’ opinione diffusa fra gli esperti che la quantità giornaliera da assumere per sfruttare gli effetti benefici sull’organismo deve essere di almeno sei tazze, senza aggiunta di latte o altri ingredienti. Alcune note di precauzione vanno peraltro segnalate a proposito delle possibili interazioni farmacologiche. Alcuni dei seguenti farmaci possono innescare reazioni indesiderate con il tè verde: adenosina (impiegata nel trattamento delle aritmie cardiache), benzodiazepine (prescritte per il controllo dell’ansia), beta bloccanti (proparanolo, metoprololo), anticoagulanti, chemioterapici antitumorali, efedrina, litio carbonato. La cultura e l’abitudine al consumo del tè dall’Oriente sta espandendosi anche nell’Emisfero Occidentale senza segnali di crisi. L’aumentato consumo di tè verde va ascritto all’abilità di persuasione dei venditori e all’entusiasmo dei neofiti disposti a fidelizzare le proprie convinzioni sulle sue proprietà curative. In questo, come in altri casi di impiego di prodotti naturali con intento curativo a grande impatto sulla pubblica opinione, esiste il rischio di due tipi di consumatori: quelli che del tè non conoscono nulla e quelli che ne sanno poco ma ritengono di sapere tutto. Forse l’atteggiamento più plausibile potrebbe essere quello di avvalersi del parere degli esperti. Ciò che oggi è noto con certezza è che i risultati delle ricerche in corso sui benefici dell’assunzione di tè verde sono assai promettenti anche se non del tutto conclusivi. Un fatto comunque resta inconfutabile: non esistono ragioni plausibili per non bere il tè verde con moderazione.

sabato 13 settembre 2008

Sensazioni emotive degli aromi del tè




Sarò presente, in qualità di relatore, al convegno DIVERSA-MENTE NOI che si terrà il 15 e 16 Novembre presso l'agriturismo le Piazze di Parona (PV). Si parlerà di come gli aromi del tè e la preparazione di questa meravigliosa bevanda possano suscitare emozioni che permettono di concentrare la mente e promuovono il benessere generale.

Per allargare la mente e i confini di ciascuno di noi e toccare con mano che l’invisibile è più visibile di quanto si pensi. Questa conoscenza porta inevitabilmente ad uno stato di calma, abbandono di paure e benessere della persona.

Al convegno saranno trattati diversi argomenti fra cui:

Agopuntura, Astrologia, Caffeomanzia, Chinesiologia, Esperienze con gli spiriti, Magia nella musica, Misteri e Cronaca nera, Piramidi-Atlantide, Podomanzia,Proprietà delle erbe, Sensazioni emotive degli aromi del tè, Tarocchi e Spirito di vino

Si alterneranno conferenze di diversi professionisti ed esperti nei vari settori.
Sabato 15 novembre 2008 dalle 10:00 alle 23:00.
Domenica 16 novembre 2008 dalle 10:00 alle 20:00.

www.diversa-mente-noi.net

mercoledì 16 luglio 2008

LONGJING: il pozzo del drago


Longjing è considerato uno dei tè “storici” della Cina, chiamato anche Guo-Cha (tè nazionale). Le prime notizie risalgono a 1500 anni fa, durante la dinastia Song, come riportato da Lu Yu nel Cha-Jing. Inizialmente chiamato Xiang-Lin-Cha o Bai-Yun-Cha o Bao-Yun-Cha, dai nomi delle montagne in cui veniva prodotto. Narra la leggenda, o meglio una delle leggende che riguardano questo tè, che durante la dinastia Qing all’imperatore Qing-Long in vista alla montagna Shi-Feng, fu servito questo tè. Il sovrano fu così colpito dall’aroma e dal sapore della bevanda che il monaco che aveva preparato l’infuso lo invitò a visionare il giardino in cui crescevano 18 piante di tè. Purtroppo durante la visita l’imperatore fu richiamato urgentemente a palazzo al capezzale della regina madre malata. L’imperatore partì dunque alla volta della reggia portando con sé alcune foglie di tè. La regina, attirata dal profumo del tè chiese che le fosse servita una tazza di infuso e fu talmente colpita dall’aroma e dal gusto di Longjing che iniziò a consumarlo regolarmente e, in poco tempo, si rimise completamente. Per rendere onore a questa bevanda Qing-Long lo nominò “tè imperiale” ed elevò a tale onore tutte e diciotto le piante del giardino del monte Shi-feng. Il vero Longjing è prodotto presso l’omonimo villaggio , situato sulle sponde del lago Xihu... (SCARICA ARTICOLO COMPLETO cliccando qui sotto)
Scarica articolo

mercoledì 25 giugno 2008

INFLUENZA DEL TIPO DI RACCOLTA SULLA QUALITÀ DEL TÈ NERO


Lo standard della produzione della maggior parte dei tè neri prevede la raccolta fine di teneri germogli di una gemma e due foglie, tuttavia alcuni produttori utilizzano più di una foglia (fino ad un massimo di cinque), per ottenere, tramite una raccolta più “grossolana”, una maggior quantità di materiale utilizzabile. Gli svantaggi della raccolta grossolana sono rappresentati dal fatto che essa riduce la frequenza in quanto è necessario concedere un tempo extra alla pianta per la produzione di nuovi germogli e dal fatto che, a lungo termine, tale tecnica di può produrre svantaggi economici nella produzione contrariamente alla raccolta fine che garantisce un maggior numero di raccolti. I componenti principali del tè nero, necessari per il raggiungimento della qualità, sono: CAFFEINA, TEAFLAVINE, TEARUBICINE...(SCARICA ARTICOLO COMPLETO cliccando qui sotto)

AUMENTO DELL’ATTIVITA’ ANTIOSSIDANTE NEI TE’ NERI AROMATIZZATI


E’ ormai noto che il tè è fonte di numerose sostanze dotate di attività antiossidante, quali catechine, teoflavine, teorubicine e altri flavonoidi, che conferiscono proprietà benefico/curative nei confronti di tumori, diabete, patologie cardiovascolari e arteriosclerosi. Inoltre è assodato che l’aggiunta al tè (in particolare a quello nero) di composti aromatici (cannella, cardamomo, zenzero e chiodi di garofano) sia in grado, da un lato, di promuovere e aumentare le proprietà benefiche del tè, dall’altro di migliorane l’aroma e di conseguenza la palatabilità. In questo studio sono state confrontate diverse aggiunte di aromi ad un tè nero (Nuwara Elya) per determinare sia le caratteristiche organolettiche che quelle curative.(SCARICA ARTICOLO COMPLETO cliccando qui sotto)

PU-ERH


Il te Pu’er (o Pu-Erh) (TP) deve il suo nome alla zona di produzione, la provincia cinese di Pu’er situata nella regione di Ying-Shen (l’odierna Simao) nello Yunnan, da cui deriva il nome originale, Ying Shen Cha. E’ prodotto utilizzando una varietà di Cammelia Sinensis conosciuta come Da Ye (Grande Foglia), presente nel sud est della Cina, in Vietnam, Laos e India. In ogni caso la zona d’elezione per la produzione del TP è lo Yunnan ed in particolare la zona nota con il nome di Sei Famose Montagne del Tè. Si tratta di un gruppo montuoso dello Xishuangbanna in cui le montagne sono molto ravvicinate le une alle altre, dotato di particolari condizioni climatiche e di suolo che favoriscono la produzione del TP e che conferiscono al prodotto un sapore assolutamente unico. La caratteristica che lo rende completamente diverso dai tè convenzionali, sta nel fatto che può essere consumato immediatamente dopo la preparazione oppure fatto stagionare anche per diversi anni, metodo che permette di sviluppare gusto e proprietà molto particolari...(SCARICA ARTICOLO COMPLETO cliccando qui sotto)

(Scarica articolo (pdf 180 KB)